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Il centro del Mondo: New York

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New York, la città che non dorme mai

New York è da sempre la più fotografata, la più filmata, scritta e descritta, dipinta, pubblicizzata, stampata, cartolinata, raccontata, copiata, mitizzata fra le città del pianeta. Una New York che poi, in realtà, si riduce a un solo, enorme quartiere: Manhattan. E’ Manhattan, infatti la Grande Mela. Gli altri quattro boroughs che la formano (Brooklyn, Queens, Bronx e Staten Island) sembrano quasi delle città a se. O non rientrano nell’immaginario collettivo di chi, non abitandoci, va a vedere e a vivere New York da turisti.

Traffico-su-un-ponte-New-YorkChi decide di viverci ha probabilmente scoperto che si tratta di una città davvero unica al mondo. Così come chi vuole anche solo ritornarci da visitatore. Talvolta appare, e in un certo senso è, un insieme caotico di infrastrutture logore. Con il traffico perennemente imbottigliato. E con pile di rifiuti abbandonati nei giorni di sciopero (immagine ricorrente anche nelle strade italiane). Ma per quanti siano i problemi o gli insuccessi, l’importanza delle sue conquiste, la grandiosità dei sui risultati, la spettacolarità della sua componente umana sono tali da impedire che il suo moto perpetuo si arresti.

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Chrysler Building

Uno sguardo su Manhattan

In aereo o in auto, in bus o in treno, con un transatlantico o un traghetto, in bici o camminando lungo il Ponte di Brooklyn, l’arrivo a New York è comunque sempre emozionante. Gli esuberanti profili della città si stagliano netti ed eccitanti. Di giorno il Chrysler Building brilla, mentre di notte le luci dei ponti, del traffico e dei grattacieli fendono l’oscurità. Che lottiate nel traffico dei pendolari o che vi precipitiate gomito a gomito con migliaia di persone nel Grand Central Terminal, l’entusiasmo aumenta: state entrando nella Grande Mela!

New-York-notturnaE una volta giunti, tutto è a portata di mano. Sembra paradossale per una metropoli di 10 milioni di abitanti, ma soprattutto Manhattan è forse il più facile luogo al mondo dove muoversi. Grandi Avenues, numerate in progressione, la tagliano in verticale, da est a ovest. E una infinita serie di Streets, sempre numerate allo stesso modo, la tagliano in orizzontale, da sud a nord. Uniche eccezioni: la Broadway (che divide tutta l’isola da sud a nord, ma in diagonale) e alcuni quartieri come il Village o la Lower Manhattan, che sono percorsi da una ragnatela di strade ciascuna con un suo nome.

Il punto di riferimento e la Fifth Avenue: tutto quello a oriente della Quinta è east, tutto quello a occidente è west. Una grossa mano la da la metropolitana: è vecchia, sporca, talvolta pericolosa, rumorosa, calda d’estate e fredda d’inverno, ma è estremamente efficace per gli spostamenti.

Manhattan però è quella di sempre e sempre nuova. Nonostante gli eventi dell’11 settembre 2001 abbiano messo a dura prova la Grande Mela come mai era accaduto, New York ha continuato fiduciosa e risoluta per la sua strada, commemorando come meglio non avrebbe potuto le vittime della tragedia.

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