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India – I costumi del Rajasthan

Il Rajasthan è lo stato più occidentale dell’India, vicino al confine del Pakistan, nonché il più esteso. Più di metà della regione comprende il deserto di Thar, tranne a sud della catena montuosa degli Aravalli, dove si trova una zona ricca di laghi in prevalenza artificiali, d’acqua e di colline verdi.

La regione è una delle più turistiche dell’India, amata dagli stranieri per la ricchezza delle sue feste, la vivacità dei costumi tradizionali, il folklore, componenti essenziali dell’atmosfera di fiaba che vi regna. In ogni città, templi e straordinari palazzi testimoniano un ricco passato e le tradizioni dei principi Rajput, la casta guerriera che governò per secoli. Rajput significa figlio di re, e ancora oggi molti abitanti si considerano i fieri discendenti degli antichi guerrieri.

I colori del Rajasthan

Rosso, giallo oro, verde brillante, blu e arancio sono i colori prediletti dagli abitanti del Rajasthan. In contrasto con il paesaggio spoglio e il cielo limpido, stupiscono la varietà e la vivacità incredibile delle combinazioni cromatiche dei tessuti, degli abiti e dei turbanti.

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Donne in sari

Le donne vestono quotidianamente il sari, il caratteristico abito tradizionale. E’ sempre di colori vivaci, ma i cui particolari, sin nel disegno sia nel modo di indossarlo, variano a seconda della città, la condizione sociale e l’occasione.

Tutte le donne, sia ricche sia povere, indossano gioielli dalle forme più svariate. In oro o argento, con pietre dure o preziose, vetro e perline. I gioielli ancora oggi costituiscono la parte più consistente della dote di una sposa. Esistono gioielli per ogni parte del corpo. Naso, testa, collo, piedi, fronte. L’anello al naso, indica le donne sposate. Nonostante l’abolizione del sistema delle caste, sono rari i matrimoni tra membri di caste diverse e spesso le unioni sono ancora combinate dai genitori.

Gli uomini, sfoggiano grandi baffi e alternano il vistoso turbante colorato e l’abito bianco ai vestiti di foggia occidentale. I colori e gli stili dei turbanti forniscono indicazioni precise sull’appartenenza a una comunità o a una fede religiosa. Colorato per gli indù e per le classi alte, bianco per i mussulmani, rosso per i pastori.

La spiritualità

La religiosità per gli indiani è qualcosa di più che un semplice perpetuarsi di credenze e tradizioni. E’ il senso stesso della vita, e coinvolge tutti i momenti più importanti dell’esistenza.

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Il Dio Indù Ganesh

La maggior parte degli indiani sono seguaci dell’induismo, una religione molto antica che venera una notevole quantità di divinità. Le principali sono Brahma, il Creatore, Vishny, il Preservatore e Shiva, il Distruttore, che hanno templi in tutte le città. L’induismo è un sistema di vita che insegna a migliorare il proprio destino, detto karma, con buone azioni e successive reincarnazioni fino alla liberazioni finale.

Singolare e allegra è la festa che gli indù tengono in occasione del Diwali. Detta anche Deepwali, è la festa della luce, durante la quale in ogni città o villaggio migliaia di lumini a olio o elettrici illuminano case ed edifici pubblici. Nella tradizione l’accensione delle lampade è il simbolo della vittoria del bene sul male e della liberazione dalle tenebre dell’ignoranza.

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Festa del Diwali

La festa si svolge in onore di Laksmi, dea della ricchezza e della prosperità. Le luci accese e la porta aperta in ogni casa devono attirare la Dea affinché entri a portare fortuna. In tale giorno le famiglie puliscono la casa, la decorano con disegni rituali fatti col gesso e tutti indossano abiti nuovi e gioielli preziosi e si scambiano regali.

Il culto jaina non è invece molto diffuso, praticato soprattutto da persone ricche. Essi credono nel rispetto assoluto di ogni forma vivente e cercano la salvezza e l’accesso al Nirvana durante il corso della vita, con retta Fede, retto Sapere e retta Condotta. Venerano il fondatore Mahavira e altri santi. I Jainisti sono rigidamente vegetariani e fanno penitenza digiunando. Nei templi offrono frutta e incenso cantando.

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