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CUBA – Le caldi atmosfere coloniali

La strada è indiscreta, ciarliera e curiosona. La casa dell’Avana ha moltiplicato i modi di isolarsi, di difendere l’intimità dei suoi abitanti. La casa creola tradizionale è chiusa sulle sue penombre, come la casa Andalusa e araba da dove proviene”, scrive Alejo Carpentier, letterato, musicologo, ambasciatore della cultura cubana nel mondo. In una frase sola, il grande intellettuale rivela le due anime della sua gente e della sua città: quella allegra che danza nelle strade fino a notte fonda, suona strumenti giunti dall’Africa con gli schiavi negri, canta struggenti bolero nel buio appena illuminato dai lampioni antichi; e l’anima malinconica che cerca il silenzio nei patii sonnolenti dove fontanelle, fiori e alberi rinfrescano il giorno tropicale.

L’Avana

Vecchie-case-a-LAvana-CubaFu fondata nel 1519 dallo spagnolo Diego Velasquez e, per secoli, è stata una delle località più importanti per i commerci coloniali tra Europa e Nuovo Mondo. Oggi è una grande città con tre milioni di abitanti. Il cuore antico è Avana Vieja, il quartiere coloniale meglio conservato dell’America centrale, tanto da essere stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Si sviluppa attraverso varie architetture (moresche, coloniali, barocco-cubane) ma anche tra molti edifici fatiscenti e negozi chiusi. Sbocco naturale della zona antica è il Malecon, il lungomare che avvolge la città con i suoi 10 km di lunghezza e dove è concentrata la maggior parte dei locali notturni.

Ma Cuba non è solo la capitale, ci sono città antiche adagiate a occidente come a oriente; ci sono i musei con patii sospesi nel tempo e memorie dell’impero spagnolo che ha dato il peggio della sua politica, ma ha lasciato impronte di bellezza ineguagliabile.

Trinidad

E’ una delle più antiche città di Cuba: venne fondata nel 1514 da Diego Velasquez a nome dei re di Spagna. E’ una vera e propria città-museo dove ogni edificio è un elegante gioiello coloniale dalle lunghe finestre protette dalle rejas, le grate costruite nel ‘700 a protezione dei pirati. Tanto splendore è sopravvissuto grazie all’isolamento: dopo un periodo di grande prosperità economica tra ‘700 e ‘800, dovuta alla coltivazione della canna da zucchero, sopravvenne la decadenza e solo negli anni Sessanta iniziò il recupero. E la città non era cambiata da quattro secoli.

Trinidad-CubaIl centro cittadino è la Plaza Major su cui sorgono la cattedrale della Santissima Trinidad e incantevoli edifici del ‘600 e del ‘700. Uno dei luoghi più belli è il museo Romantico ospitato in un antico palazzo coloniale dove sono raccolti oggetti, specchi, ceramiche e arredi d’epoca. Da non perdere la Casa de la Canchanchara, aperta giorno e notte: il cocktail che dà il nome al locale è a base di rum, succo di limone, ghiaccio, acqua e miele. Mentre il luogo ideale per ascoltare il meglio della produzione musicale cubana moderna e tradizionale è la Casa de la Trova.

Santiago de Cuba

E’ la città più caraibica dell’isola: qui la maggior parte della popolazione è meticcia o nera e regna un’atmosfera che riporta al tempo delle colonie e della vita nelle piantagioni. Santiago è la città “rebelde” del ribollente sud da cui sono partite tutte le scintille indipendentiste di Cuba. Venne fondata dal solito Velasquez nel 1514 e oggi è una città vivacissima con uno stupendo centro storico raccolto attorno alla plaza de la Cattedral de la Asuncion.

La chiesa è una delle più antiche di Cuba, risale infatti al 1522 e si dice conservi la tomba di Diego Velasquez. Sulla piazza troneggia la più vecchia costruzione dell’America centrale chiamata Casa di Velasquez, che ospita il museo Coloniale: mobili, vetri, ceramiche e arredi dal ‘500 all’800. Da vedere il vicino museo del Rum, in calle Bartolomeo Masò, dove si racconta l’origine della Bacardi, la marca di rum nata a Cuba negli anni ’30. Sul lato sinistro della cattedrale si snoda calle Heredia, una specie di strada della cultura dove si concentrano musei, biblioteche e la famosa Casa de la Trova.

Santiago_de_Cuba-ForteNon bisogna perdere il museo Moncada, vicino all’omonima caserma assalita dai “barbudos” il 29 luglio 1953: questo episodio fu la prima scintilla della rivoluzione castrista. Nel Castello del Morro, una fortificazione spagnola, ha sede il museo della Pirateria: da qui si gode una vista meravigliosa della baia. Un poco periferico, sulla avenida Crombet, e in posizione dominante sul mare, il cimitero di Santa Ifigenia è ricco di tombe che sono vere opere d’arte.

Santiago andrebbe visitata a luglio in occasione del carnevale, che di solito si tiene dal 17 al 27. Allora la città diventa un gigantesco palcoscenico dove les Comparsas, i gruppi del carnevale, ballano, cantano e recitano: è un evento coloratissimo e scatenato che coinvolge tutta la città ed è preparato per undici mesi dai focos culturales, i circoli di quartiere. Le prove si possono vedere tutto l’anno nelle sedi dei diversi focos.

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