La Porta Proibita è un saggio scritto dal giornalista e scrittore Tiziano Terzani e pubblicato nel 1984 dall’editore Longanesi.
L’autore racconta la propria esperienza in Cina, al termine del quale, nel febbraio del 1984, il famoso giornalista venne arrestato a Pechino, perquisito, sottoposto a penosi interrogatori, rieducato e infine espulso dal Paese. Per quattro anni vi aveva risieduto, con moglie e figli, cercando di sentirsi veramente “cinese”. Aveva visto (e scritto) cose assai diverse da quelle che appaiono agli occhi incantati dei turisti autorizzati, aveva denunciato gli splendidi tesori di una cultura plurimillenaria insidiata da un dissennato culto del “nuovo” e, soprattutto, aveva viaggiato, con tutti i mezzi possibili, uscendo dagli itinerari canonici e cercando di parlare davvero con i cinesi, con la gente.
Ricco di notizie e dati, di considerazioni impressioni e umori, questo libro è al tempo stesso un reportage giornalistico, una cronaca di viaggio, un trattato di sinologia contemporanea e l’appassionante romanzo di un’avventura umana.
Allo scrittore non piaceva fare la Cassandra, accorgersi di aver avuto ragione. Eppure così è andata. Ciò che Tiziano Terzani, instancabile Marco Polo di giorni ormai andati, aveva scritto della Cina si è avverato.
Gli estratti de “La Porta Proibita”
“Impressionante. Maestoso. Inquietante. Il Potala, fortezza di pietra, paglia e oro arroccata su una montagna di roccia, sorge, come un incantesimo, nel mezzo della valle di Lhasa, simbolo dell’umano desiderio di arrivare in cielo, straordinario monumento eretto da schiavi per i loro re-dei.”
“Tutto quel che succede oggi in Cina, e succederà domani, ha le sue radici in quegli anni in cui io e un altro piccolo, fortunatissimo gruppo di giornalisti avemmo la possibilità di vivere tra i cinesi.”
