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Vancouver, una città da vivere

Vancouver-Ponte-Di-Burrard-StreetChiunque arrivi a Vancouver non può fare a meno di andare subito al parco Stanley, una penisola di oltre 400 ettari punteggiata da cedri giganteschi. Questa è la regola, non ci si può sottrarre. Si rimane ipnotizzati guardando il movimento delle acque della Burrard Inlet, la profonda insenatura della costa del Pacifico che divide la città dai sobborghi settentrionali.

La posizione

Da un lato, il panorama del centro di Vancouver e del suo porto attivissimo anche durante i mesi invernali. Quando, è bene ricordarlo, i porti orientali del Canada sono bloccati dal ghiaccio. Dal lato opposto, sull’altra sponda della Burrard Inlet, sorge North Vancouver. Un sobborgo immerso nella foresta, a cui fa da cornice uno splendido scenario di picchi montuosi coperti di neve. Non c’è dubbio, Vancouver è riuscita a trarre il meglio dalla natura. Le acque la circondano, le montagne la proteggono e la foresta la cinge.

VancouverCon i suoi oltre due milioni di abitanti, l’area urbana di Vancouver è oggi una metropoli cosmopolita a misura d’uomo. Nel centro, dominato da una selva di grattacieli di cristallo, ci si sposta a piedi, come a Milano. Ma in certi punti anche in battello, come a Venezia. Questa città non ha i grandi quartieri grigi del Novecento di tante città europee. E’ nata poco più di un secolo fa, quando è stata completata la ferrovia canadese e fu scelta per ospitare uno dei due capolinea.

La fondazione di Vancouver

William Van Horne, il costruttore della Canadian Pacific Railway, diede alla città il nome del navigatore inglese George Vancouver. Dopo aver partecipato alle spedizioni di James Cook, Vancouver ne organizzò una propria. Dal 1792, e nei due anni successivi, compì la prima approfondita esplorazione della costa nordamericana del Pacifico. La nuova città sorse su un insediamento precedente, poco più di un insieme di baracche, chiamato Gastown in onore di un certo John “Gassy Jack” Deighton e della sua intraprendenza: aprì il primo bar del villaggio.

Tuttavia Vancouver è rimasta una piccola città fino agli Anni 50, quando ha cominciato a trasformarsi in città moderna. Qui non ci sono sacche di miseria, non ci sono ghetti, non ci sono eccessivi condizionamenti. C’è un senso di rilassatezza. Ci si sente liberi di esprimersi.

porto-di-Vancouver-case-galleggiantiI campi di sci sono a mezz’ora d’auto dal centro. “Qui si può sciare la mattina, farsi un giro in barca a vela in mare a mezzogiorno e giocare a golf nel pomeriggio”, dicono con orgoglio gli abitanti. Le sterminate foreste di conifere giganti, ricche di fauna, fanno da cornice tutto intorno. Può succedere che un’aquila si presenti in planata davanti alla parete di vetro di una sala, al ventesimo piano di un grattacielo, senza suscitare particolari reazioni di sorpresa fra i presenti.

Dai giorni della sua nascita è cambiato tutto, ma non è cambiato nulla. La città è riuscita a conservare il sapore del passato e a fare tesoro del suo ambiente naturale cercando di conservarlo al meglio. Vancouver, infatti, è riconosciuta come una delle città più sostenibili a livello globale, con particolare attenzione alle iniziative ecologiche, ai trasporti pubblici e all’impegno a ridurre le emissioni di carbonio.

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