Non tutti avrebbero la prontezza di Groucho Marx. Alla moglie, che gli chiedeva con fermezza di rinunciare ai sigari, rispose, senza esitazione: “No, ma resteremo buoni amici”. Gli aneddoti, più o meno veri, e una lunga serie di luoghi comuni, come quello dei puros arrotolati sulle cosce dalle sigaraie di Cuba, hanno contribuito a creare fascino e leggenda dei sigari cubani. A proposito del quale Rudyard Kipling ebbe a dire: “A woman is only a woman, but a good sigar is a smoke”.

In passato è stato soprattutto uno status symbol, un’icona del potere e del denaro. Basti ricordare uno dei finali più celebri della storia del cinema. Un magnate ha appena gettato il mozzicone di un avana che qualcuno, con bombetta e canna di bambù, si affretta a raccogliere. E’ un emarginato a tempo pieno che ha fatto epoca, un patetico disertore della realtà e della vita. Un sognatore appunto. Lo Charlot di La febbre dell’oro, 1925. Da notare che i sigari non si aspirano e non se ne fumano mai più di due terzi. Alcuni, si fa per dire, non lo fumano neanche, ma lo tengono sempre incollato in bocca come Churchill o Che Guevara.
Ma quale sigari vale la pena di acquistare durante un viaggio a Cuba? Premesso che ogni appassionato ha le sue preferenze, ne segnaliamo dieci, tutti sigari eccellenti rigorosamente fatti a mano, che “non dovrebbero mai mancare nello humidor (sorta di contenitore rivestito in legno di cedro caraibico, dove i sigari sono conservati a temperatura e umidità costanti) di un intenditore”. Con un’avvertenza: acquistarli esclusivamente nei negozi qualificati e non lasciarsi incantare dai bassi prezzi dei venditori ambulanti.
Sigari: i magnifici 10
Cohiba (Esplendidos): è ricco di fragranze insolite.
Diplomaticos (N. 3): ottimo e raro.
Fonseca (N. 1): grande morbidezza, per palati raffinati.
Hoyo de Monterrey (Double Coronas): gusto delicato, per palati difficili.
Juan Lopez (Seleccion N. 2): un robusto di chiara mascolinità; rarissimo, quasi introvabile anche a Cuba. E’ tabacco allo stato puro.
Montecristo (N. 2): il torpedo per antonomasia, ineguagliabile nel suo genere.
Partagas (Lusitanias): forza intensa e colore inconfondibile.
Sancho Panza (Sanchos): stupefacente persistenza al palato.
Sancho Panza (Belicosos): aroma molto ricco, sapore persistente e incisivo.
Siboney (Especiales): una personalità unica.
Meritano una menzione particolare i Bauza, i sigari di tutte le marche scartati a fine lavorazione perché non del tutto perfetti. Confezionati in buste bianche da 25 pezzi ciascuna, si acquistano per pochi dollari senza conoscerne i contenuti. E può capitare di fumare a prezzi ridicoli delle autentiche rarità.
I Puros si gustano meglio bevendo rum. Il rum, famoso ricavato dalla canna da zucchero, non è solo la bevanda nazionale, ma è il concentrato stesso dello spirito cubano. Bevuto liscio, se di buona qualità e ben invecchiato, non ha nulla da invidiare al miglior cognac. Servito con ghiaccio e vari ingredienti è la base per cocktail come Mojito (rum bianco, succo di lime, mentuccia e ghiaccio) e Daiquiri (rum bianco, sciroppo di zucchero di canna, ghiaccio tritato e succo di lime).