La Chinatown
“Molto tempo fa, un gruppo di cinesi in preda alla febbre dell’oro arrivò in California lasciando a casa mogli e figli per lavorare alla costruzione della ferrovia transcontinentale. In seguito fecero arrivare anche le loro famiglie, perché lì aiutassero a costruire la magnifica Chinatown”. Queste sono pressappoco le parole con le quali una guida del posto vi presenterebbe il quartiere posto al di là del Dragon Gate.
Il film, “Grosso guaio a Chinatown” di John Carpenter, è del 1986, ma il quartiere, 24 affollatissimi isolati proprio nel cuore di San Francisco, è lo stesso dove, fin dal 1850, vive il più antico insediamento cinese d’Occidente. Un dedalo di viuzze che si intrecciano intorno a Grant Avenue e Stockton Street, le due arterie principali di questa città nella città, in un caleidoscopio di lanterne rosse e stucchi dorati, Buddha di plastica e insegne luminose che ha incantato gli occhi di milioni di turisti e sedotto la macchina da presa dei grandi registi.
Corrotta e violenta, esotica e impenetrabile o avvolta dal fumo dell’oppio e dagli aromi delle spezie, la Chinatown cinematografica è luogo di intrighi e apparizioni, conflitti ancestrali e scontri generazionali.
Interamente ricostruita dopo il disastroso terremoto del 1906, la Chinatown odierna è il misto di architettura eduardiana e dettagli cinesi, edifici bassi dalle tinte pastello e rossi tetti a pagota.
E, mentre i nuovi flussi migratori creano nuove osmosi con la Cina e ulteriori commistioni etniche (sono sempre più i coreani, i tailandesi e i laotiani che arrivano nel quartiere) innescano inaspettati confronti, Chinatown continua la sua strada in bilico tra passato e futuro, integrazione e emarginazione, Oriente e Occidente.
Il Capodanno
Una notte di spettacolo e fuochi d’artificio e una lunghissima parata di carri allegorici che attraversa il centro della città: si festeggia così, tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, il capodanno cinese di San Francisco. Dal giorno della vigilia, Chinatown si riempie di festoni e di bancarelle tra e quali è possibile acquistare di tutto per questa festa che, da più di 150 anni, rappresenta una delle maggiori manifestazioni cinesi d’Occidente.
E, mentre nelle case di Chinatown le famiglie si scambiano i regali per il nuovo anno, centinaia di migliaia di persone, provenienti da tutti gli Stati Uniti, invadono il quartiere per assistere ai festeggiamenti del Capodanno. Fin dal primo pomeriggio gli spettatori prendono posto dietro le transenne che chiudono Union Square per la tradizionale parata impazienti di veder sfilare il lunghissimo dragone cinese che introduce il nuovo anno lunare contorcendosi al ritmo dei tamburi. E se il 2022 volge al termine, la Chinatown di San Francisco accoglie, oggi 22 gennaio, il 2023, anno del Coniglio d’Acqua.
