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Lisbona: ritratto di una città dai grandi contrasti

Lisbona, o Lisboa come si dice in Portoghese, è nata oltre 20 secoli fa, costruita proprio lì dove il fiume Tejo incontra l’oceano Atlantico. Oltre al chiarore che caratterizza l’incontro tra terra e oceano, da sempre Lisbona ha vissuto in un gioco di luci e ombre, alimentato da un’architettura secolare, distribuita in stradine, talvolta strettissime, che si inerpicano sulle colline di fronte al fiume, segnando i confini dei numerosi quartieri storici, ricchi di testimonianze dell’epoca.

Fado-AzulejoE poi ancora gli immancabili azulejos, mattonelle colorate che decorano, incastrate come puzzle, palazzi e le stazioni delle metropolitane, vere e proprie opere d’arte, che danno alla città un colore particolare.

Ogni viaggio può rivelarsi una sorpresa. A Cais do Sodré, il coniglio frettoloso di Alice nel Pese delle Meraviglie vi indica il cammino. Baixa/Chiado porta la firma del famoso architetto Siza Vieira, con le decorazioni del pittore Angelo de Sousa. Poi, alla fermata Parque, le fantastiche storie delle scoperte geografiche con animali immaginari.

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Torre de Belem

Qualunque percorso è un viaggio nella storia dell’azulejo del XX secolo. Ma Lisbona è veramente una città magica. Una città aperta sul mare, che da sempre ne ha segnato il destino. Imperdibile, in questo senso, la torre di Belem, che con l’alta marea è completamente sospesa sul mare, e quando la marea si abbassa si può raggiungerla a piedi. E’ un posto in cui trascorrere ore e ore. Anche perché a fargli da cornice ci sono parchi curatissimi e l’affascinante Monastero dos Jeronimos.

La Lisbona del fado

E poi vi sono gli storici quartieri della città: Alfama, Castelo e Muraria, Bairro Alto, Chiado, Bica e la Baixa. Passeggiare tra quelle vie, di solito strette e un po’ arroccate, è una sorpresa per chi non ha mai avuto l’occasione di essere accompagnato continuamente dalla musica del fado, il popolare strumento portoghese, che tra quei quartieri è suonato da viandanti o da suonatori nei locali.

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Il quartiere di Alfama

In particolare l’Alfama è uno dei quartieri di Lisbona e conserva ancora la sua particolare struttura araba, con strade labirintiche, patii e viuzze. Qui si trova la cattedrale e ha luogo la Feira da Ladra, uno splendido mercatino dove poter acquistare ricordi più originali e veri di questo splendido paese.

Poi c’è il Bairro Alto, luogo di incontri, locali e ristoranti. Da qui si scende poi verso il Chiado, uno dei quartieri più affascinanti della capitale. Un vero centro di vita culturale. Da lì si fa presto ad arrivare alla Bica, altro quartiere storico di Lisbona, dove un ascensore, costruito nel 1892, passa tra le case, in una strada dove i marciapiedi sono strette scalinate, portandovi in cima alla collina del quartiere stesso.

Poi seguendo la direzione del fiume si giunge al quartiere Santos dove il divertimento è assicurato. Discoteche, pub, cinema e teatri, animano le vie e si riempiono di giovani e meno giovani per godere della serata, mai troppo fresca nemmeno d’inverno. In ognuno di questi luoghi non è difficile trovare una posada, le antiche e storiche pensioni portoghesi, a prezzi più che accessibili, e ristorantini di ogni genere dove poter mangiare ottimo pesce, ed in particolare il Bacalhao (baccalà).

Momenti di vera “saudade”

La storia di Lisbona è strettamente legata alle sponde del grande corso d’acqua che l’attraversa, il Tejo, che un tempo la difese e oggi è il fulcro di una vivacissima vita notturna. Il fiume è una guida speciale per scoprire Alis Ubbo, porto sereno, come chiamarono Lisbona i fenici. Il Tejo ha assistito alla battaglia dei crociati uniti ai portoghesi per strappare la città agli arabi. Era il 1147.

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Ponte 25 De Abril – Fiume Tejo

E un cronista inglese al seguito delle truppe locali, Osbern, salutò il sonnolento corso d’acqua con enfasi poetica: “Questo fiume è pescosissimo e sulle sue rive luccica l’oro”. Un pensiero lirico provocato da un gioco di riflessi creato al tramonto che, ammirandolo dalle mura sopra il castello di Sao Jorge, si tinge di colori infuocati.

Per secoli la vita della città fu regolata dal respiro delle maree che segnano ancor oggi la partenza e l’arrivo delle navi. Il Tejo era una selva di mastri, un intrico di padiglioni dai colori accesi che le cronache del tempo attribuiscono a flotte di 300 navi alla fonda in un porto capace di contenerne anche 3000. La ricchezza che attorno al ‘500 fluiva in città lasciò il segno nello sfarzo delle chiese e nelle architetture stravaganti: è di quell’epoca lo stile manuelino.

Nel 1755 un terremoto rase Lisbona quasi completamente al suolo; pochi furono gli edifici storici che si salvarono. La zona del porto e tutti gli altri quartieri risorsero grazie alla ricostruzione, dovuta in gran parte all’energica opera dell’allora primo ministro, il marchese di Pombal, che scelse un progetto per l’epoca ardito e da molti contestato. Lisbona venne ammodernata su vasta scala, con progetti la cui ampiezza rasentava la megalomania. Ma il risultato fu stupefacente, e la vista dai grandi viali che rimontavano verso le colline magnifica. La statua del marchese di Pombal è stata messa proprio lassù, altissima: sormonta un piedistallo ornato di leoni, palmizi e lampioni.

Lisbona Mercato RistorantiOggi, con le ombre della sera, sul Tejo fioriscono le luci, si aprono locali notturni e un fermento inaspettato s’impadronisce dei porticcioli, della zona dei docks e del mercato lungo il fiume. Così, mentre Lisbona si allarga velocemente verso l’interno costruendo quartieri avveniristici, in una nuova epoca di “ammodernamento”, i lisbonesi ogni notte continuano a tornare sul fiume. Buon viaggio dunque, in una città che nel tempo è sempre più affascinante…

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