I nostri articoli

PARIGI: La città dei sogni

Torre_Eiffel-Parigi-Francia
La Torre Eiffel

La Ville-Lumière

Qualche impressione su Parigi? E’ un’impresa. Con più di 10 milioni di abitanti, quindi quasi un quinto dei francesi, l’area metropolitana ha una popolazione maggiore rispetto ad alcune nazioni europee. E per secoli la spinta che ha visto folle di provinciali riversarsi nella metropoli, insieme a ondate successive di immigrati (russi a Montparnasse, spagnoli a Passy, nordafricani a Clignancourt, la Villette, Aubervilliers, ebrei al Marais, ecc.) ha avuto come effetto una specie di cosmopolitismo anonimo, che si mescola perfettamente con l’animazione paesana, quasi da villaggio, tipica di molte strade e sobborghi periferici.

Ma rifletto e, con umiltà, ci provo, perché, come diceva Jean Cocteau, “gli stranieri conoscono Parigi meglio di noi. Vi portano un occhio nuovo. L’abitudine non appanna lo sguardo. Non è raro che sia uno straniero a rivelarci i segreti che ci circondano”. Il più verace dei parigini, Sacha Guiltry, ribadiva: “Essere parigino non è esser nato a Parigi, ma rinascervi”. Io non sono nato a Parigi, ma le tre volte che ci ho messo piede, mi sono sentito un po’ rinascere.

Montmartre_Parigi
Il quartiere di Montmartre

I mille volti di Parigi

Dunque, cos’è che rende così unica Parigi? Il guaio, naturalmente, è da dove cominciare. Troppi i suoi mille volti da raccontare: turistica alla Tour Eiffel e nei locali di Pigalle, romantica lungo la Senna, avveniristica a La Défense, bohemiènne a Montmartre, e chic nelle vie alla moda.

In occasione della mia prima visita ero poco più che adolescente, e lo sguardo e la mente erano attratti per lo più dall’effimero. Sono tornato altre quattro volte in dolce compagnia, con un bagaglio d’esperienza lungo una vita, un’età e una crescita culturale che mi hanno permesso di apprezzare con semplicità la bellezza e le diverse caratteristiche di questa città senza tempo.

In questi anni è cambiato tutto, ma non è cambiato nulla.

La_piramide_del_Louvre-Parigi-Francia
La Piramide del Louvre

Parigi e il suo charme

Parigi sforna una doppia dozzina di “ultimi gridi” a stagione. Prendete il famoso museo d’Orsay, opera di Gae Aulenti; o la piramide di vetro dell’architetto cinese Ming Pei, nella cour carré del Louvre. Sono già considerate novità ultra datate. Il gioiello dell’architetto Gae Aulenti è definito addirittura “cimiteriale”.

La sola cosa che è rimasta senza data, in questa città, è lo charme, il fascino. Ecco ciò che spiega, l’attrazione fatale della Ville; ecco ciò che riassume la sua arte di piacere e, insieme, di godere. Parigi non si distingue per gli scorci sublimi, per gli angoli rari, per le immagini preziose (anche se, in pratica, l’occhio non finisce mai di saziarsene), quanto per un firmamento di monumenti in cui ogni astro estende il proprio influsso fin dove arriva quello degli altri. Se, infatti, non è caratteristica parigina quella del monumento isolato, lo è, invece, quella di “città-palazzo”, della monumentalità trasferita a un intero quartiere.

Il risultato dunque è che, all’inizio del terzo millennio, questa città esibisce una struttura urbana coerente, in cui le costruzioni più recenti sono inserite in quelle meno recenti e tutte partecipano a rendere questa città unica al mondo.

Verified by MonsterInsights