Un cielo cupo, una spiaggia di grigia sabbia vulcanica, stretta tra un oceano tumultuoso e il fitto fogliame verde intenso della foresta subtropicale, lucido di pioggia. Da una Land Rover della polizia neozelandese scende Johnny Utah (Keanu Reeves), l’agente federale americano venuto per catturare Badhi (Patrick Swayze), un po’ rapinatore, un po’ maestro di Zen e un po’ fanatico del surf.
Badhi è sulla spiaggia, con la sua tavola gialla, ad attendere la gigantesca onda che solo una volta ogni vent’anni si abbatte su quel tratto di costa. E chiede a Johnny di esaudire il suo ultimo desiderio prima della cattura: cavalcare quell’onda leggendaria, sogno proibito di ogni surfista. Così, nella terrificante muraglia d’acqua, Badhi e la sua tavola scompaiono per mai più riemergere.
E’ l’ultima sequenza del film Point Brek, diretto nel 1991 da Kathryn Bigelow. Rimasta a lungo nel cuore di quanti amano il mare, la natura e lo sport. Quell’oceano, quella foresta e quella spiaggia sono in Nuova Zelanda. Una terra di straordinaria bellezza. E con una grande varietà di climi e paesaggi, dalla foresta pluviale ai vulcani, dai monti innevati ai mari subantartici.
La terra degli Hobbit
Immersa nel Pacifico meridionale, ma strettamente legata alla cultura britannica, la Nuova Zelanda è un mondo a parte. Affascinante, esclusiva, incontaminata. Ed è in quest’isola da sogno che è ambientata anche la saga de Il Signore degli Anelli. Tra i suoi orizzonti infiniti, i laghi cristallini, le creste maestose e le immense distese di prati. Gli scenari e i paesaggi nei quali si svolge il film non sono stati creati artificialmente dalle tecnologie cinematografiche. Esistono davvero nell’antica “Terra della nuvola bianca” come è chiamata la Nuova Zelanda nell’antico linguaggio Maori.
Diversi sono i tour guidati possibili nel set dove Peter Jackson ha voluto ricostruire il fantastico scenario del villaggio degli Hobbit.
