Alegre: così è chiamato uno dei più bei tratti del litorale occidentale del Messico nello stato di Jalisco, punta di diamante della cosiddetta Costa Careyes, glamour enclave turistica a misura di vip nata a imitazione della Costa Smeralda.
La scoperta di Alegre
Uno spettacolo di arenili dorati, incastonati tra acque verde smeraldo e una fitta selva che arriva fino alla Sierra Madre. Eppure si possono consultare quattro o cinque guide turistiche senza trovare neppure una riga sulla Costa Alegre e su Careyes, nonché sui suoi 15 km di spiagge affacciate sull’Oceano Pacifico. Il nome Careyes gli fu attribuito secoli prima dai colonizzatori spagnoli e indica i carapaci delle tartarughe marine giganti che, tra luglio e novembre, depositano le uova su quelle solitarie rive.
Questa località dello stato di Jalisco del Messico rappresenta la vera scoperta di una vacanza nel Paese centroamericano, una vacanza all’insegna del sole, del mare e… di un po’ di curiosità. Già, perché tutti si ricordano di Puerto Vallarta, 160 km più a nord che fu lanciata a suo tempo nel mondo della cronaca rosa dagli amori di Liz Taylor e Richard Burton.
Pochi conoscono, invece, questo splendido angolo di Costa Alegre affacciato sul Pacifico. Se, infatti, si eccettuano i cantieri navali, costruiti nel XVI secolo dagli Spagnoli nella vicina località di Barra de Navidad per realizzare i galeoni inviati a conquistare le Filippine, questa zona costiera del Messico era rimasta praticamente nell’oblio fino ai primi anni ’70 quando furono costruite le prime palapa, tradizionali case in stile messicano.
Il presente
Oggi una brillante quanto discreta comunità internazionale abita una cinquantina di splendide ville e residenze di lusso. Distese come una ghirlanda su rigogliose colline, si affacciano sul Pacifico a strapiombo sulle scogliere. Sono il fiore all’occhiello di Careyes, per il loro stile che coniuga la sensualità mediterranea con l’essenzialità della scuola messicana, creando un architettura unica e audace. Molte di esse presentano colori vivaci, forme artistiche e un’estetica distintiva che si fonde con l’ambiente circostante. La vita scorre lentamente qui, all’insegna delle comodità. Impigrirsi è un rischio reale. Ma sarebbe davvero un peccato, perché sono molte le scoperte ”a portata di mano”. I più attivi possono regalarsi il piacere di una cavalcata nella selva o lungo le infinite candide spiagge.
Il protagonista
Il protagonistaDi sicuro sono, però, le acque turchesi dell’Oceano Pacifico a offrire la più ampia scelta. Si può praticare windsurf oppure osservare le magie che si celano sotto la superficie marina. Durante le emozionanti battute di pesca al barracuda, al tonno e al pesce vela, non è raro imbattersi in delfini o nel caratteristico soffio respiratorio di una megattera, impegnata nell’annuale migrazione lungo le coste del Pacifico. A una quarantina di minuti di navigazione verso nord, di fronte al litorale di Chamela, si estende un arcipelago di nove isolotti. Sono numerosi gli angoli appartati nei quali concedersi un gustoso barbecue, mentre i fondali che li lambiscono sono i più belli della costa.
L’entroterra
Sulla terraferma alcuni ristorantini animano la spiaggia di Chamela, che ospita una spettacolare concentrazione di uccelli. Non lontano, l’arenile di Los Negritos è un ottimo punto per osservare gli avvoltoi e altri rapaci a distanza ravvicinata. Poco distante una palude interna dove è sconsigliato bagnarsi, almeno che non desideriate un incontro ravvicinato con i caimani. Più prudente osservarli nel corso di escursioni organizzate in barca.
La Selva de Cuitzmala, nell’entroterra dei Careyes, crea impenetrabili corridoi vegetali fino ai monti della Sierra Madre, fondamentali per assicurare la sopravvivenza di giaguari, puma e pantere nere, altrove in pericolo di estinzione. E’ una regione selvaggia, in cui gli equilibri ecologici sono seriamente minacciati dalla presenza dell’uomo, e in cui anche il turismo deve fare la sua parte per far si che questi equilibri vengano custoditi.
