I nostri articoli

Giardino di Ninfa: a ogni stagione il suo profumo

L’Oasi Naturalistica di Ninfa è certamente uno dei 3-4 giardini romantici più belli, suggestivi e ricchi di storia del mondo. Infatti la città di Ninfa, fondata ai tempi della caduta dell’Impero Romano d’Occidente, divenne sempre più grande, ricca e importante fin quando non venne distrutta da Federico Barbarossa.

Ricostruita nel trecento dai Caetani, Ninfa venne poi definitivamente abbandonata alla fine del XIV secolo. E da allora la vegetazione finì per seppellire ruderi e rovine, tanto che all’inizio del 1900 la città era conosciuta come la “Pompei del Medioevo”. A quel tempo la Famiglia Caetani ne decise il recupero, il luogo appariva come si era mantenuto per oltre 500 anni: desolato ed abbandonato (anche perché a quel tempo la malaria impediva qualsiasi tentativo di insediamento).

Completamente diverso da come appare oggi, perché i lavori di bonifica e di arborizzazione ne hanno fatto un gioiello di eccezionale suggestione e inimitabile bellezza. Uno degli aspetti più straordinari dell’Oasi è che i ruderi dell’antica città, molto spesso irriconoscibili, non sono stati restaurati, per mantenerli come segni del tempo e creano perciò un impressione di essere sospesi nel tempo e nello spazio a percorrere itinerari fantastici.

Attualmente l’Oasi di Ninfa ricopre circa 200 ettari comprendenti il meraviglioso laghetto dalle acque cristalline e purissime formato dal fiume Ninfa. Il giardino ospita oltre 2000 specie vegetali provenienti da ogni parte del mondo e specialmente dal Canada, dal Giappone e dal Messico, con le quali è stata realizzata una incredibile fusione architetturale con la vegetazione propria del luogo.

Nell’incantato silenzio potrete passeggiare, respirando profumi inebrianti, fra rose, glicini, magnolie, agrifogli, melograni. E potrete ammirare il volo di un gran numero di specie di volatili di terra e di acqua, di rapaci diurni e notturni, o imbattervi in volpi, faine, tassi, istrici. Pensate, ad esempio, che nel fiume è presente la Trota Macrostigma, importata migliaia di anni fa dall’Africa dai romani, e praticamente in estinzione in ogni altra parte del mondo. O che nell’Oasi sono state censite 150 specie circa di uccelli, tra i quali Falco Pellegrino, Poiana, Allocco e Barbagianni, Airone, Passero Solitario, Anatre, Beccaccini, Martin Pescatore.

Un posto incredibile per appassionati di natura ed ecologia, per innamorati, per bambini ai quali mostrare le meraviglie di una natura sempre più tradita dall’uomo. Una esperienza da non perdere.

NINFA: Dove, come, quando

I Giardini e le Rovine di Ninfa si raggiungono da Velletri inoltrandosi sulla statale dei Monti Lepini, passando per Cori e scendendo verso l’Agro Pontino. Oppure percorrendo la via Appia fino a Cisterna di Latina e deviando, dopo essere usciti dal paese, su una strada che porta a Doganella e poi all’antico Borgo Caetani.

La visita. Per evitare che un flusso troppo elevato di visitatori turbi o alteri il delicatissimo equilibrio ecologico che si è venuto a creare in oltre un secolo, il giardino può essere visitato, da un numero prestabilito di persone, soltanto in giorni prefissati, con una guida della direzione. E’ concessa su richiesta l’apertura anche in altri giorni agli sposi che desiderino visitare il giardino in occasione del matrimonio, con possibilità di accesso anche per il fotografo. Sono poi consentite visite straordinarie su prenotazione, in qualsiasi periodo dell’anno, per gruppi di almeno 40 perone.

Per informazioni: www.giardinodininfa.eu

Verified by MonsterInsights