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Piaceri: le origini del caffè

semi di caffeIl caffè è una delle ricchezze del Sud dell’Etiopia. La pianta è originaria della provincia del «Kaffa», da dove prende il nome. La leggenda narra che un pastore etiope di nome Kaldi notò il comportamento vivace delle sue capre dopo aver mangiato i frutti rossi di una pianta sconosciuta. Decise di provare questi frutti e sperimentò l’effetto stimolante del caffè per la prima volta.

Dall’Etiopia, la coltivazione del caffè si diffuse in Arabia intorno al XV secolo. Inizialmente, era consumato sotto forma di una bevanda fermentata derivata dai suoi frutti, ma successivamente si sviluppò il metodo di tostatura e macinazione dei semi per preparare una bevanda calda. L’uso del caffè si diffuse rapidamente in tutto il mondo arabo e nel corso dei secoli successivi si diffusero anche le tecniche di coltivazione e lavorazione. Le prime “coffee house” o caffetterie iniziarono ad aprire in Medio Oriente, diventando luoghi di incontro e dibattito intellettuale.

Nel corso dei secoli, il caffè si diffuse in Europa grazie agli scambi commerciali e alla colonizzazione. Le prime caffetterie in Europa comparvero a Venezia nel XVI secolo e si diffusero poi in tutto il continente. In breve tempo divennero centri di socializzazione e scambio culturale. Nel corso del XVII secolo, le piantagioni vennero stabilite nelle colonie europee, come quelle in America Latina e nei Caraibi. Paesi come il Brasile e la Colombia sono diventati nel tempo importanti produttori a livello mondiale.

La cerimonia tradizionale del caffè

cerimonia-del-ceffèOggi, il caffè è una delle bevande più consumate al mondo e la sua coltivazione e commercializzazione rappresentano un’industria globale. Esistono molte varietà e diversi metodi di preparazione, soddisfacendo le preferenze e i gusti dei consumatori in tutto il mondo, ma per ogni etiope (ma anche in Eritrea) la cerimonia del caffè è un vero e proprio rituale, di grande importanza nella vita quotidiana.

La preparazione segue un preciso cerimoniale pieno di fascino, un rito che serve a socializzare o ad invocare folletti e spiriti. Ogni giorno ha il suo folletto! Il sabato appare lo spirito capace di pacificare le persone in lite, in altri giorni si cerca di sconfiggere malattie o si chiede l’arrivo di un figlio.

rituale-del-caffè-RtiopiaE’ la donna, padrona di casa, a dare inizio al rito. Sparge erba fresca (simbolo di fortuna) in un angolo della stanza. Poi si siede su uno sgabello basso, accanto ad un braciere di carbone. Accende l’incenso (simbolo di unione con Dio) e offre pop-corn. Una parte viene gettata a terra per “allontanare gli spiriti cattivi”.

I chicchi verdi vengono tostati sul fuoco in una scodella concava. Gli ospiti ne assaporano il profumo agitando le mani verso il proprio viso (simbolo di partecipazione alla cerimonia). Il caffè tostato è quindi bollito con acqua in una brocca di argilla il cui filtro è di crine di cavallo. Quindi, la donna versa il caffè in tazzine senza manico. Tutti gli ospiti devono bere le “tre tazzine tradizionali”.

 

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