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Belize – Un paradiso sommerso

A caccia di illusioni in un Paese che era una volta l’Honduras Britannico e che oggi è l’ultima fiabesca frontiera del Paradiso. Fra espatriati avventurosi, una giungla primaria popolata di animali altrove in via di estinzione, i mille colori della barriera corallina e uno degli enigmi degli oceani, il Blue Hole, che cela, dicono i pescatori locali, mostri giganteschi.

Belize: dove imperarono i Maya

Esteso per 23.000 kmq, più o meno quanto la Sardegna, il Belize fu un territorio maya, poi spagnolo e dal 1798 una colonia inglese, fino all’indipendenza del 1981. Gli attriti col Guatemala, che lo rivendicava come propria provincia, sono terminati col trattato bilaterale del 1992. La sua popolazione è fra le più composite del continente americano, con indios di varie etnie, discendenti degli schiavi africani, europei, indiani d’Asia e innumerevoli incroci razziali. Un suo vanto è quello di non avere mai conosciuto né le dittature né le guerre civili degli altri Stati dell’America Centrale.

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Il gattopardo americano

Il 44% della superficie del Paese è coperto da una fitta foresta tropicale, in parte ancora inesplorata, che nel corso degli ultimi 50 anni è stata man mano posta sotto tutela dal governo del Belize in accordo e cooperazione con enti ambientalisti soprattutto britannici e statunitensi. In passato l’ecosistema era stato messo a dura prova dal disboscamento attuato nel nord dagli agricoltori immigrati dallo Yucatan, e nel resto del Paese dai taglialegna che commerciavano soprattutto mogano. E’ stato calcolato che un tempo abitassero questi luoghi 500 specie di uccelli, ridotte oggi a non più di 120.

Il Reef

Altro vanto del Belize è la barriera corallina, lunga ben 290 km, ed è la seconda al mondo dopo quella australiana. Fra la barriera e la costa il fondale è molto basso, di solito attorno ai 4 o 5 metri di profondità, e in tempi passati costruiva un formidabile rifugio per i corsari inglesi o scozzesi che i pesanti galeoni da guerra spagnoli non riuscivano a inseguire, pena l’incagliamento. Oggi sono il paradiso dei turisti e offrono acqua cristallina, sole, palme e spiagge tropicali: in pratica le stesse attrattive delle isole caraibiche, delle quali in un certo senso il Belize costituisce un prolungamento continentale.

Le acque cristalline delle scogliere coralline del Belize, nel Mar dei Caraibi, con una temperatura media di 26°C sono la gioia di chi fa immersioni subacquee e snorkeling. Insieme alle altre barriere coralline, sono l’habitat di un quarto della fauna e della flora marina del mondo. Anzi, per quanto riguarda la biodiversità gli ecosistemi delle scogliere coralline sono secondi soltanto alle foreste pluviali tropicali. Il reef del Belize è poi particolarmente intatto, in quanto la maggior parte delle scogliere deve ancora

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La città di San Pedro

A San Pedro, città dell’isola di Ambergris Cay, la scogliera si trova a poche centinaia di metri dalla riva ed è facilmente raggiungibile. Sei km a sud-est di San Pedro si trova la riserva marina Ho Chan. Un parco sottomarino poco profondo che si estende per 8 kmq; E’ caratterizzato da un canale in mezzo alla barriera corallina.

I siti UNESCO

Uno dei posti più belli della terra per le immersioni subacquee è il Blue Hole. E’ un’area protetta inclusa nel patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO. Si trova a circa 100 km dalla terraferma nella Lighthouse Reef, una scogliera corallina di forma circolare.

Questo luogo fu reso famoso dall’oceanografo Jacques-Yves Cousteau durante la spedizione che fece nel 1970 sulla nave Calypso. Il Blue Hole è un cenote, cioè un pozzo calcareo, orlato da corallo vivo. Situato in un mare color turchese, ha un diametro di 300 metri e scende a una profondità di 120 metri.

Un tempo, prima che il livello del mare salisse, questo cenote era una caverna sotterranea asciutta, il cui tetto in seguito collassò. Le pareti sono a picco fino a 35 metri di profondità. Dopo di ché si aprono delle cavità subacquee dalle cui volte scendono enormi stalattiti. Lo spettacolo sottomarino è stupendo e la visibilità è di 60 metri. A parte gli squali, nel cenote non ci sono tante forme di vita marina.

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L’isola di Half Moon Cay

Nelle vicinanze c’è un’altra delle sette aree del Belize incluse nel patrimonio dell’umanità, l’Half Moon Cay, un’isola idilliaca di soli 18 ettari ma con due diversi ecosistemi. A ovest si trova una vegetazione lussureggiante e una fitta popolazione di volatili, composta da più di 90 specie di uccelli. A est una vegetazione più scarsa, caratterizzata dalla palma da cocco. Sulle sue spiagge depongono le uova la tartaruga caretta e quella embricata, entrambe a rischio estinzione. E’ spettacolare immergersi in prossimità della barriera dell’Half Moon Cay, che è ricoperta di bellissimi coralli molli e che scende fino mille metri di profondità.

L’economia

Il turismo, in piena espansione, è l’ultima arrivata fra le voci attive del bilancio statale, con conseguente rapido sviluppo dell’indotto e dei servizi. Povero per secoli, questo angolo marginale della Mesoamerica si è basato a lungo sulle rimesse degli emigranti e sugli aiuti della Gran Bretagna e degli Stati Uniti, soprattutto dopo il tramonto del commercio del legname. L’agricoltura produce canna da zucchero e frutta, in modo particolare agrumi, mentre l’industria è limitata ad alcuni impianti di trasformazione in loco dei prodotti della campagna.

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