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Australia: fino alla fine del Mondo

Australia, la più grande isola del mondo e, insieme, il continente più piccolo, antico, piatto e arido che esista.

Terra dei contrasti

Rocce, montagne, canyon, deserti, altipiani, ma anche rigogliose foreste di eucalipti a sud e pluviali a nord. Immensi spazi con zone disabitate e selvagge capaci di contenere due o tre volte un paese come l’Italia. Vaste città avveniristiche, dalla qualità della vita altissima. Una barriera canguri-australiacorallina estesa quanto l’Italia e lunga due volte tanto. Un maestoso monolite di roccia rossa dal diametro di 4 km. Una fauna bizzarra che sembra appena uscita da una cartone della Disney, con specie sviluppatesi soltanto qui per l’isolamento geografico. Koala, ornitorinco, opossum, dingo, diavolo della Tasmania, per non parlare della quarantina specie diverse di canguro. Un complesso insieme di razze e gruppi etnici.

Il mondo degli aborigeni

Le tracce più antiche della loro presenza risalgono a circa 40mila anni fa, epoca in cui arrivarono in Australia grazie, forse, ad un “ponte” che la univa all’Asia. Gli aborigeni abitano il paese da tutto questo tempo, adeguando i propri ritmi e bisogni a quelli della natura che li ospita.

L’uomo bianco entra in scena, e la occupa, soltanto due secoli fa. Quando il capitano inglese Arthur Philiips sbarca a Sydney Cove in compagnia di 800 ergastolani. Provenienti dalle ex colonie britanniche in Nord America, divennero i capostipiti dell’attuale popolazione australiana. E di questa origine da furfanti gli australiani di oggi vanno scherzosamente fieri. Tanto da considerarsi verri aussie solo se si è passata almeno una notte in cella. Ai primi gruppi di coloni dalla fedina penale incerta fanno seguito ondate di braccianti dal Regno Unito. Questi ultimi attratti dal sogno, che si trasforma poi in realtà, di poter lavorare una terra propria.

Insieme di razze

Oggi, in una superficie equivalente all’Europa, vivono circa 25milioni di persone, tessere di un mosaico etnico straordinario. Si pensi, ad esempio, che circa un milione di australiani ha un cognome italiano e che Melbourne è, dopo Atene, la seconda città “greca” del mondo.

Uluru-il_mondo_degli_AborigeniSullo sfondo restano gli aborigeni, tra i 150mila e i 250mila, a seconda della purezza di discendenza considerata. Appannati dalla civiltà tecnologica che ne limita lo spazio vitale. La storia degli aborigeni australiani è sagnata da sfide e ingiustizie, perdita di terra e di cultura.

Eppure, dopo un passato di pesanti discriminazioni razziali, stanno oggi piano piano ritrovando spazi di dignità. Negli ultimi decenni sono stati fatti sforzi per riconoscere e rispettare i diritti e la cultura degli aborigeni, riuscendo ad esempio a riappropriarsi della gestione di alcune “loro” terre (come Uluru o il Kakadu National Park), oppure vedendo riconosciuto un contributo culturale fondamentale nel campo della difesa dell’ambiente, grazie al rapporto di equilibrio stabilito da sempre con la natura circostante.

Interno e coste

Infatti, al di fuori delle ordinate e ariose metropoli e città, quasi sempre costiere, il resto del Paese è uno sterminato territorio di mezzo, bush, outback, o “the never never”, come viene chiamato. Una pianura senza confini dove si muovono uomini che vivono nella natura, indigeni nomadi o mandriani che siano, cacciatori notturni di canguri o camionisti del deserto.

barriera-corallina-australiana-cuore-di-coralloLasciando la roccia rossa del centro i paesaggi mutano di nuovo. Dalle spiagge sabbiose della costa all’universo multicolore e ai muri di corallo dell’oceano. La Grande Barriera Corallina si allunga per 2mila km al largo dell’Australia nord-orientale su una superficie di 300mila kmq. E’, al tempo stesso, il reef più esteso, l’ecosistema marino più complesso, la catena di scogli più lunga, la forma terrestre di organismi viventi più grande. E offre lo spettacolo indimenticabile di milioni di pesci coloratissimi, tassello straordinario di un mosaico straordinario.

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