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Siviglia – Miraggio Andaluso

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Ponte di Triana sul fiume Guadalquivir

Siviglia, con la sua Feria de Abril, è il più bel riassunto della Spagna. Città di marinai e agricoltori, di toreri e ballerini di flamenco. Città tagliata in due dal Guadalquivir, fiume lungo il quale risalivano dal mare i galeoni carichi delle ricchezze del Nuovo Mondo. Città nella quale, grazie a una capacità di assimilazione antica, si mescolano mille influssi che poi si stemperano nella duplice natura della sua architettura: da una parte il versante solare delle chiese e dei palazzi barocchi, dall’altra i quartieri delle case arabe con patio, giardini, fontane, i resti della prima moschea, costruita nell’anno 859.

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Terra di contrasti, la capitale Andalusa riesce a fonderli in una cultura e in un modo di vivere unici, per i quali la strada e la notte diventano scenari privilegiati. Una città intrigante, facile da visitare a piedi perché i luoghi più importanti si trovano tutti in un centro che, in pratica, è una zona tutta pedonale, dove è possibile passeggiare senza fretta, o fare shopping senza l’assillo delle auto, oppure prendere confidenza con le tapas. La parola deriva da tapar (letteralmente tappare), e sta a indicare l’abitudine di assaggiare piatti diversi qua e là, vagabondando per locali. Questa usanza, largamente diffusa in tutta la Spagna, ha in Andalusia, la sua apoteosi.

Città spirituale, che sa appagare chi vuol tuffarsi nella cultura e nell’arte. Si può visitare il museo Bellas Artes che raccoglie un’imponente collezione di dipinti e sculture spagnole che vanno dal Medioevo ai primi del Novecento. Al di là delle opere proposte, il museo è struttura architettonica di notevole interesse. Si tratta, infatti, di un ex convento restaurato appositamente per ospitare il museo e che si snoda attorno a tre patios con fontane, giardini, alberi e azulejos.

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Giralda e la Cattedrale

Da qui, in pochi minuti, ci si ritrova ai piedi della Giralda, la torre del XVI secolo costruita sulle fondamenta di un minareto ancora più antico, che sovrasta la cattedrale dove si trova la tomba di Colombo. Un mausoleo austero con quattro araldi che sostengono un’urna funeraria che contiene pochi resti. Costruita durante l’epoca del navigatore, sulla preesistente Moschea Almohade, la cattedrale (maggior tempio gotico del mondo, terza cattedrale più grande della Cristianità) è ancora il simbolo dell’età dell’oro di Siviglia, a quel tempo la città più importante della Spagna.

Basta osservare la profusione di oro sul suo altare maggiore per capire quanto contribuirono alla potenza del regno le ricchezze provenienti dalle terre di cui Colombo prese possesso. Grazie alle nuove acquisizioni, la Spagna divenne, nel giro di quindici anni, il paese più grande del mondo.

Ammirata la Giralda, si può andare alla scoperta dei Reales Alcazares con gli splendidi giardini da mille e una notte annessi. Tutto a Siviglia rende l’atmosfera avvolgente e coinvolgente: basta socchiudere gli occhi per lasciarsi catturare dalla magia.

La Feria de Abril

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Processione di Pasqua

Ma è in primavera che si accende la stagione magica di Siviglia, città tragica e festosa, moresca e barocca, mistica e pagana. Dopo le penitenze della Semana Santa, cinque giorni di processione religiosa, con gli affiliati delle 54 confraternite che percorrono il centro incappucciati, in penitenza e in preda all’estasi mistica, la capitale Andalusa esplode, con la Feria, in sette giorni di delirio collettivo con parate a cavallo e in costume, corride, notti scandite al ritmo delle sevillanas e del flamenco.

La festa, che viene allestita in un’area apposita (ma eventi e manifestazioni si svolgono un po’ dappertutto), inizia tutti i giorni alle 13, quando eleganti cavalieri e dame, nei costumi tradizionali andalusi, attraversano alla guida di carrozze storiche il quartiere fieristico in una parata chiamata cabalgata. Le senoritas, con il capo coperto da mantillas di pizzo, indossano vestiti coloratissimi e costosissimi, fatti su misura. Numerosi anche i cavalieri e le amazzoni che sfilano da soli accompagnando il corteo.

Durante il pomeriggio i migliori toreri di Spagna e del Centroamerica danno vita a corride nell’arena de La Maestranza. A sera, tutta l’area nella quale viene celebrata la Feria de Abril si illumina con migliaia di lampadine e, nelle molte casetas si suona, si canta, si mangia, si beve e ci si diverte tirando l’alba.

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