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5 motivi per visitare le Fiji

Le Fiji, che fanno parte della Melanesia, sono sparpagliate in 1.300.000 kmq di Oceano Pacifico (più di Francia, Germania e Italia messe insieme), ma solo 18.270 kmq (poco più del Lazio) sono terre emerse. In tutto circa 300 isole, scoglio più scoglio meno. Le più grandi devono la loro origine ai vulcani.

Stelle di mare

Viti Levu è la maggiore, e lungo le sue coste sorgono Suva (la capitale), Lautoka (la seconda città del paese) e Nadi (dove si trova l’aeroporto internazionale). Gran parte delle coste di Viti Levu è occupata da foreste di mangrovie: difficile, quindi, trovare una spiaggia. Ma quando si trova, merita. Natadola Beach chiude in bellezza l’estremità ovest della Coral Coast, la costa meridionale dell’isola, dove si concentrano gli alberghi. Attenzione, però, quando nuotate nel suo mare: le correnti sono molto forti.

A Viti Levu meritano una visita, per i per i panorami, gli altipiani centrali, dominati dal Tomanivi, che con i suoi 1323 metri è la vetta più alta dell’arcipelago. Nel cuore dei tavolati i remoti villaggi rurali sono i luoghi migliori per conoscere la cultura tradizionale figiana. Il più suggestivo è Navala, dove le case sono tutte bure tradizionali. A Suva il Fiji Museum, piccolo ma ben organizzato, consente di approfondire la conoscenza del popolo delle isole, della sua cultura e delle sue tradizioni più antiche, come quella del cannibalismo.

Vanua Levu è la seconda isola per grandezza delle Fiji: è un tripudio di vegetazione lussureggiante e se le sue spiagge non sono un granché, la loro mancanza è compensata dai fondali, dai paesaggi e dai villaggi rurali.

Taveuni, la terza dell’arcipelago per grandezza, divisa da uno stretto braccio di mare da Vanua Levu, è conosciuta per l’incredibile bellezza dei fondali ricchi di creature marine. Al mattino è il primo lembo di terra al mondo a veder sorgere il sole. E a voler essere pignoli, ognuna delle due parti dell’isola avrebbe dovuto avere date diverse. Ma per evitare problemi, il calendario è stato uniformato. Un cartello di legno, piantato su una spiaggia, indica comunque il punto esatto in cui passa l’antimeridiano. Taveuni è una calamita per escursionisti, snorkeler e sub. Le correnti dell’oceano creano qui il luogo ideale per la nascita del corallo morbido e di molti pesci. E poi spugne, cetrioli di mare, stelle marine.

Due cose da non lasciarsi scappare sull’isola di Taveuni sono Tavoro Waterfalls e Lavena Coastal Walk.  La prima sono tre cascate all’interno del Bouma National Heritage Park: si gettano in piscine naturali dove è impossibile resistere alla tentazione di tuffarsi. La seconda è una passeggiata costiera di 5 chilometri, che corre all’inizio parallela alla spiaggia e poi s’inerpica nella foresta tropicale.

Vi sono poi una serie di isole più piccole, per lo più di formazione calcarea o corallina spesso radunate in gruppi.

Il gruppo delle Mamunaca sono venti isole che galleggiano su una laguna blu a ovest di Viti Levu. Fuori dall’acqua, giardini fioriti (Treasure Island), santuari ornitologici (Bounty Island) e spiagge da sogno. Sotto, fondali che attirano sub da tutto il pianeta.

La catena delle Yasawa, lunga 90 km e composta da una ventina di isole a nordovest di Viti Levu, è l’incarnazione del paradiso tropicale. Niente banche né negozi, solo piccoli villaggi e lagune incantate. Oltre alla vita da spiaggia, offrono splendide passeggiate nell’entroterra montuoso.

Il gruppo delle Lomaiviti si trovano a est di Viti Levu e contagiano il visitatore con il loro ritmo di vita rilassato. La più grande è Ovalau, dove sorge il pittoresco villaggio di Levuka. All’inizio dell’800, il centro principale dell’isola di Ovalau era un importante e malfamato porto commerciale frequentato da pirati e balenieri. E per un periodo è stato anche capitale dell’arcipelago. Oggi è un sonnacchioso villaggio di frontiera, con le case in legno allineate lungo la strada principale come un paesino del Far West. Davanti il mare, alle spalle montagne di smeraldo: luogo ideale per trascorrere un paio di giorni in un’altra dimensione.

Il gruppo delle Kadavu si trova 100 chilometri a sud di Viti Levu e segnano il confine sud dell’arcipelago. Non sono ancora state scoperte dal turismo e rimangono meta ambita per chi si immerge e fa trekking.

Il gruppo delle Lau, divise tra settentrionali e meridionali, sono in tutto 57 piccole isole a metà strada tra le Fiji e Tonga: posizione che le rende depositarie di un’interessante cultura ibrida. Altri motivi che giustificano una visita sono le barriere coralline poco visitate e le grotte dell’isola di Lakeba.

Il gruppo delle Moala sono tre isole dove non esistono alberghi. Per ammirare i laghetti circolari di origine vulcanica e i villaggi circondati da piantagioni di banane e copra è indispensabile l’invito da parte degli abitanti.

Reuma, a nord delle Yasawa, remota e solitaria, è il posto giusto per ammirare panorami selvaggi e visitare siti archeologici, alloggiando in un villaggio polinesiano (i suoi abitanti non hanno origini melanesiane).

5 motivi per visitarle

  1. Per provare l’emozione di fare immersioni o nuotare con maschera e boccaglio, ammirando gli spettacolari fondali dell’arcipelago, veri giardini sommersi, ricchissimi di colori.

  2. Per fare trekking sulle colline dell’entroterra, ricoperte dalla lussureggiante foresta tropicale con cascate e piscine naturali, o lungo spiagge con dune altissime.

  3. Per assistere agli antichi riti tribali e alle tradizionali cerimonie di ospitalità di un popolo che in passato è stato cannibale, ma che ora è tra i più gentili della terra.

  4. Per ritrovare il paradiso perduto dei sogni, tra rari uccelli multicolori, vivaci fiori esotici e carnose orchidee.

  5. Perché le Fiji sono il primo luogo della Terra a vedere la luce del sole: qui passa il meridiano 180, la linea internazionale che segna il cambiamento di data e il passaggio da un giorno all’altro.

Prima di partire per le Fiji

  • Le Fiji hanno un clima tropicale e mite. Il periodo migliore per visitarle va da maggio a ottobre, nella stagione secca.

  • Verificare la validità del passaporto: deve avere una validità residua di almeno 6 mesi al momento del viaggio.

  • Richiedere la patente internazionale se si ha intenzione di noleggiare un auto (e ricordarsi che la guida e a sinistra).

  • Stipulare una polizza assicurativa, per chi si organizza da solo, o richiederla al proprio T.O. o Agenzia Viaggi, che preveda la copertura delle spese mediche e l’eventuale rimpatrio aereo sanitario del paziente.

  • Alle Fiji non c’è un’Ambasciata italiana, ma solo un consolato onorario nella città di Lautoka. E’ opportuno, prima di partire, fotocopiare tutti i documenti: in caso di smarrimento o furto sarà molto utile.

  • La lingua ufficiale è l’inglese.

  • La moneta ufficiale è il Dollaro fijiano. Se si ha intenzione di partire portando con se denaro contante ma presso la propria banca non si è trovata la valuta locale, le valute estere più facili da cambiare sono il Dollaro statunitense e australiano.

  • In generale sulle isole vige il cosiddetto “tempo fijiano”: non esistono orari precisi, bisogna adeguarsi. Questo vale per tutto, negozi uffici banche e ristoranti.

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